CIRCUITO "MANDINGO DI DOLCEACQUA"© Dolceacqua da vivere: dolceacqua

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05/04/10

Conoscere meglio Dolceacqua

18/01/10

Il 'Collare Leonardo Da Vinci' al Comune di Dolceacqua


Al Comune di Dolceacqua è stato assegnato il Primo Premio del “Collare Leonardo da Vinci” promosso dall’Associazione Culturale “Athena” di Catania con la seguente motivazione “Per il suo fervido e generoso contributo all’affermazione per le Arti e la Cultura per l’anno 2009”.

Il premio, ritirato in occasione della premiazione, dall’Artista Elio Lentini che vive ormai da anni a Dolceacqua, è un riconoscimento alle molteplici attività culturali che il piccolo Comune dell’entroterra del Ponente Ligure, da anni realizza in collaborazione con Associazioni ed artisti: mostre, teatro, premi letterari, presentazioni di libri, concerti sono ormai una realtà costante. A questi si aggiunga la sempre più costante crescita di laboratori artigianali ed artistici nel centro storico.

“Un riconoscimento inaspettato – dichiara il Sindaco Fulvio Gazzola – e per questo maggiormente gradito, che ci rende orgogliosi e conferma come gli sforzi fatti i questi anni nell’investire in eventi culturali possa dare risultati importanti in termini di immagine, anche a livello nazionale. A nome dell’Assessore alla Cultura Jamila Chilà e di tutti gli Amministratori, sento l’obbligo di condividere questo Premio con tutti gli artisti che hanno partecipato ai vari eventi teatrali, musicali ed espositivi; tra questi il Maestro Barbadirame recentemente scomparso. Ma il principale riconoscimento và a Renato Gamalero, Presidente del Centro Ricreativo e Culturale di Dolceacqua che è il vero motore delle principali iniziative culturali. Amante della Cultura e dell’arte, è per me un prezioso ed insostituibile collaboratore.”
fonte http://www.sanremonews.it

09/11/09

Curiose citazioni trovate in internet su Dolceacqua


Il pane, la (dolce) acqua e i romani
Dolceacqua, entroterra di Ventimiglia. Ovviamente la guida del Touring ci erudisce sul fatto che no, il nome
proprio non c’entra nulla col fiume che passa nel paese. E noi che c’eravamo illusi. Camminiamo nelle vie
della parte più antica del borgo e ci imbattiamo in un gruppo di turisti stretti gli uni agli altri a ridere e
vociare. Chi saranno mai? E cosa avranno trovato di così divertente? Alla prima domanda rispondiamo
senza fatica quando sentiamo un grido di battaglia del tipo “Ao’, veni a legge ‘sta storia che ffà morì
darride!” In quel momento, non so perché, mi vengono in mente le lapidarie parole pronunciate un giorno
da un amico marchigiano: “I romani ci invadono”.
La fonte dell’ilarità di questo gruppo di turisti della capitale è un pannello attaccato alla facciata di una casa.
Lungo il cammino ne ho già visti degli altri: ognuno di essi racconta una tappa della storia di Dolceaqua o un
particolare dell’artigianato locale o dei dintorni del paese. Quello che abbiamo di fronte ci parla della
michetta, una tipica forma di pane prodotta e venuta in abbondanza dalle panetterie del luogo, con tanto
di cartelli pubblicitari posti all’esterno dei negozi.
La storia è presto detta, anzi, sarebbe presto detta se tra una frase e l’altra non si intromettessero i romani
con i loro commenti.
…Nel medioevo Dolceaque era sotto la dominazione di un marchese che pretendeva di applicare lo jus
primae noctis…
“Aò, che vvordì sto iusse?” “Che a prima notte er marchese te t******a ‘a moje!” “Anvedi sto s*****o!”
Finissimi, davvero finissimi.
…Un giorno alcune donne del paese si ribellarono a questa barbara usanza…
“Han fatto bene!” tuona una delle fanciulle presenti, rivolta, credo, a suo marito. “E se ‘un la smetti de
comportarte come ‘n burino fai anche te come er marchese: ta’a puoi pure scordà!”
Finissima, davvero finissima. E meno male che era il marito a non doversi comportare come un burino.
…Le paesane riuscirono a organizzare una rivolta contro il marchese che fu costretto a emettere un editto
che cancellava lo jus primae noctis. Per festeggiare la vittoria, le fornaie di Dolceacqua crearono un pane
dalla forma davvero particolare, che ricordava “la parte privata delle donne”…
“Aò, han fatto er pane a forma de ******! Gajarde! Pensa che forma j’avrebbero dato se avesse vinto er
marchese!”
Finissimi, semplicemente finissimi.
…Le signore diedero a quelle pagnottine lo stesso nome con cui, in dialetto, si riferivano a quella parte di
loro stesse: la michetta.
“Aò, damme du chili de michetta!” dice uno dei romani mentre batte con forza una mano sulla spalla di
quella che, credo ancora per poco, poteva essere la sua fidanzata o sua moglie. Scoppio di ilarità generale,
con tanto di battute su quanti chili di pane comprare, a che prezzo (carissimo, questa è l’unica cosa su cui
tutti sembrano d’accordo) e soprattutto con quale frequenza.
Finissimi, definitivamente finissimi.
Eppure mi ritrovo anch’io a non riuscire a smettere di ridere. Perché? Perché lo stesso pannello che stanno
leggendo i romani (finissimi!) lo si può trovare appeso a poca distanza da lì, tradotto in diverse lingue a uso
e consumo dei turisti stranieri, siano essi inglesi, francesi o tedeschi. Naturalmente, la prima cosa che faccio
è andare a leggere l’ultima parte della storia, quella che parla del pane a forma di quella cosa lì. Sono
curioso di scoprire come venga proposta la similitudine agli amici stranieri. “The female private part” recita
il cartello per gli inglesi. “La parte privata delle donne”. E io che pensavo che quella più privata di tutte
fosse la carta di credito. Ingenuo.
Mi lascio la mandria di romani alle spalle e continuo a passeggiare. Nonostante la mia volontà di mettere
quanto più spazio possibile tra me e loro, non faccio molta strada. Mi ritrovo infatti a passare davanti a una
panetteria e a buttare un occhio alla vetrina. Tra le ceste di pane spunta un cartello “Qui michette”. Mi
immobilizzo. “In che senso?” mi interrogo. Alzo gli occhi e incrocio lo sguardo della commessa che aspetta
all’interno, a pochi passi dalla porta. Vorrei tanto entrare e porre la domanda così, in maniera diretta e un
po’ surreale. Magari ci faremmo due risate e poi, con grande pragmatismo, lei mi rifilerebbe mezzo chilo di
pane (pagato oro) prima di congedarmi. E mi ritroverei da lì a poco a sbocconcellare pagnottine in giro per
Dolceacqua
Ma qualcosa mi consiglia di procedere oltre: dietro di me già sento le voci dei romani che si avvicinano.
“Ao’! Guarda che ce stà scritto sur cartello!” “Famme vede! Famme vede!” gli fa eco qualcun altro. Non ho
dubbi: loro non si fermeranno di fronte a valutazioni di opportunità o educazione. Entreranno e parleranno
con la commessa. Porranno le domande che io non ho avuto il coraggio di porre, faranno battute che io non
avrei nemmeno avuto il coraggio di pensare. E investiranno metà del loro stipendio comprando dodici chili
di pane, del tutto inutili, che finiranno per diventare stantii prima che i barbari li abbiano mangiati. Ma sono
fatti così, esagerati e caciaroni in tutto e per tutto. Eppure, a modo loro, sono anche simpatici. E poi…
com’è che diceva il mio amico marchigiano? “I romani ci invadono”. E pensare che i suoi erano originari di
Latina. Misteri della geografia italiana.
Andrea Borla


Ringraziamo per il testo www.andreaborla.com


27/10/09

Rossese di Dolceacqua citato nella "Guida al Vino Quotidiano 2010"

Riviera Ligure di Ponente Pigato Le Russeghine 2008 "Bruna"; Rossese di Dolceacqua Beragna 2008 "Ka" Manciné; Colli di Luni Vermentino 2008 La Felce; Riviera Ligure di Ponente Vermentino 2008 "Maria Donata Bianchi". Sono le etichette ligure segnalate dalla nuova "Guida al Vino Quotidiano 2010. I migliori vini d'Italia a meno di 10 euro in cantina" di Slow Food Editore. "Le cantine segnalate, di cui si raccontano la storia e lo stile di produzione, sono 1700 e per ognuna di queste sono indicati fino a tre vini con un rapporto molto favorevole qualità/prezzo - dicono i curatori Giancarlo Gariglio e Fabio Giavedoni - Tra queste 4000 etichette, 300 si sono aggiudicate il nostro massimo riconoscimento, mentre i restanti vini sono segnalati con una o due stelle a seconda del punteggio raggiunto nelle nostre degustazioni alla cieca".

fonte www.riviera24.it

12/09/09

Il castello e il suo borgo affascinano sempre di più.

Claude Monet diceva che per dipingere la Riviera ligure occorrevano diaspri e pietre preziose. Vi tornò all'inizio del 1884, dopo una precedente visita a Genova insieme con Renoir, espressamente per cogliere le atmosfere della costa come pure dei borghi arroccati dell'entroterra.

Di Dolceacqua - qui raffigurato in un olio conservato a Parigi presso il Musée Marmottan - lo colpirono il castello spettrale, l'abitato arroccato sotto di esso, detto localmente "Terra", e il ponte ardito a schiena d'asino tardo-medievale, che unisce la "Terra" al "Borgo", sulla riva opposta del Nervia.

Il quartiere "Terra" ha conservato intatta la struttura antica, articolata secondo semicerchi concentrici che salgono, uniti da passaggi coperti e facilmente difendibili, che rendevano il castello inespugnabile.


E imprendibile residenza principesca rimase per secoli, da quando il suo fondatore - il genovese Oberto Doria, vincitore sui Pisani alla battaglia della Meloria (agosto 1284) - si insediò a Dolceacqua per assicurarne la difesa contro le mire francesi, fino agli ampliamenti quattrocenteschi, fino alla parziale distruzione durante la guerra franco-austriaca del 1745.

23/06/09

Cerimonia dell’accoglienza dell’Anfora (testimone della staffetta antiviolenza alle donne)

Il comune di Dolceacqua, il Centro Culturale Ricreativo e l’associazione P.E.N.E.L.O.P.E (donne per le pari opportunità) Hanno ospitato la tappa di questo itinerario affinchè non vengano dimenticate le donne vittime della violenza; non a caso il tragitto ha avuto inizio nella città siciliana
tristemente balzata alla ribalta per l’uccisione di Lorena e terminerà nella città dove è stata vittima della violenza Hina.

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Dolceacqua - Ha fatto gli onori di casa, nella moderna sala riunioni , il neo Sindaco Fulvio Gazzola affiancato dalle rappresentanti dell’UDI (Unione Donne Italiane)

Riuscitissima la cerimonia dell’accoglienza dell’Anfora (testimone della staffetta antiviolenza alle donne) organizzata al Castello di Dolceacqua nel tardo pomeriggio di ieri lunedì 22 giugno; ha fatto gli onori di casa, nella moderna sala riunioni , il neo Sindaco Fulvio Gazzola affiancato dalle rappresentanti dell’UDI (Unione Donne Italiane) ; la corale femminile (con la solista Laura),le note
musicali di Cristina Squarciafichi hanno intervallato la nutrita relazione sulla “Storia delle donne” ed i brani poetici partecipati ai presenti da Pia Orsini . A nome del Gruppo donne del Ponente per le pari opportunità Lucia Corn ha ricordato, in particolare, 4 donne vittime di maltrattamenti e violenze gravissime in questi ultimi anni in Riviera: Giuseppina Sola,Maria Angela Rubino, Carmela Gagliardi, Antonella Multari. Dall’8 marzo 2006 è attivo un numero di pubblica utilità 1522 “Antiviolenza donne” dedicato al supporto, alla protezione
E all’assistenza di donne vittime di violenza, il n° verde antitratta (sfruttamento lavorativo , sessuale ecc.) è il seguente: 800290290.Al buon esito della manifestazione si è brindato con rossese, michetta e torta verde….. al termine dell’incontro !!!
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hotel, promo hotel

22/04/09

Incontro tra i Comuni Italiani e la Città di Nizza: presentato il nuovo logo

“Contea di Nizza, uno spazio storicamente transfrontaliero”

Le Comtè de Nice, un espace historique transfrontalier

 Dolceacqua 22 aprile 2009

 

In occasione dell’incontro di ieri tra i  Comuni Italiani e la Città di Nizza sono stati presentati sia il nuovo “logo” che rappresenterà sotto una unica identità i sei Comuni ed il progetto del “Paniere dei Prodotti Tipici”, di cui alleghiamo breve dettaglio.

 

Nella riunione del pomeriggio invece si è svolta la riunione del “Tavolo Tecnico” che ha definito i primi appuntamenti:

-         partecipazione con uno stand di promozione del territorio alla Fiera:

o       “Lu Mai” che si terrà venerdì 1° maggio e per tutte le domeniche di maggio che vede la presenza di oltre 70.000 persone

o       “Fiera de la San Bertamieu” del 5-6 settembre con oltre 30.000 presenze

-         la produzione di un opuscolo di promozione dei 6 comuni sia per l’aspetto turistico-storico-culturale ma anche con contenuti di promozione dei prodotti tipici. L’opuscolo oltre ad essere distribuito durante gli eventi e fiere sarà collocato anche negli uffici turistici della Città di Nizza oltre che presso i centri visita dei principali monumenti della Città

-         la realizzazione di un progetto di promozione turistica attraverso la costruzione di itinerari tematici che abbiano legami con la Contea di Nizza per i quali la Città di Nizza metterà a disposizione proprie risorse in termini di competenze e professionalità sia in termini di ricerca che di elaborazione e studio degli itinerari stessi.

-         La creazione di un evento nella Città di Nizza per la sottoscrizione dell’accordo ufficiale che possa avere un forte momento di visibilità del territorio italiano

-         Il proseguimento di contatto tra l’Università di Nizza e di Imperia

 

Si precisa inoltre che alle Fiere potranno partecipare anche i produttori, artisti ed artigiani dei 6 Comuni.

 

Presentazione del Logo

I Comuni di Dolceacqua, Rochetta Nervina, Isolabona, Pigna, Apricale e Perinaldo, decidendo di sottoscrive un accordo di programma nel quale si definisce una promozione comune del territorio in ambito storico-turistico-enogastronomico e culturale relativamente al progetto oggi presentato, hanno concordato la realizzazione di un logo comune.

Il logo, sul cui bordo vengono indicati i nomi dei 6 comuni, vede sulla parte centrale la Carta della Contea di Nizza prima del 1860 indicante la localizzazione di questi comuni, addossata su un muro a secco, elemento di congiunzione tra i 6 territori  ma anche a rappresentare una forte unione e coesione tra gli stessi. Il ramoscello di olivo identifica, oltre ad essere il prodotto tipico per eccellenza presente in tutti questi comuni, l’importanza dell’economia agricola, che ha avuto questo territorio nel periodo di appartenenza alla Contea di Nizza.

 

 

 

Il Paniere dei Prodotti Tipici dei Comuni Italiani della Contea di Nizza

Una dei principali obiettivi di questo progetto è la promozione dei prodotti tipici del territorio.

Per dare maggiore visibilità a questi prodotti si è comunemente deciso di creare il “Paniere di Prodotti Tipici dei Comuni Italiani della Contea di Nizza” che sarà l’oggetto promozionale di questo accordo.

Il “Paniere” oltre ad essere stato presentato alla stampa e donato agli ospiti della Città di Nizza, sarà   promosso ad ogni occasione ufficiale nella quale i comuni saranno invitati.

Il “Paniere” conterrà i principali prodotti tipici del territorio e varierà nei contenuti anche in funzione della disponibilità dei prodotti, ma il Rossese di Dolceacqua, l’Olio extravergine di Oliva Taggiasca ed i prodotti derivati, il Carciofo di Perinaldo, i Fagioli di Pigna, la Michetta di Dolceacqua, costituiranno i prodotti base.

http://mandicau.blog.tiscali.it/Accordo_di_programma_tra_la_Citt__di_Nizza_ed_i__6_Comuni_italiani_dell_Antica_Contea_di_Nizza_1981823.shtml