
DOLCEACQUA - Una delizia incastonata nel verde che stregò pure Claude Monet, uno che di natura se ne intendeva. Il pittore impressionista rimase incantato dal Ponte Vecchio e lo dipinse, descrivendolo come "un gioiello di leggerezza in un piccolo borgo straordinariamente pittoresco". Una definizione coniata nel 1884, ma tuttora valida per Dolceacqua, romantico paesino medievale nell'entroterra ligure.


Continuando la salita per il castello (che è stato abitato fino al 1744), si incontrano passaggi coperti, archi, case povere e antiche, qualche palazzotto nobiliare come quello della Caminata, con i portali decorati dallo stemma della famiglia dei Doria, i feudatari, e tante botteghe artigiane. Dolceacqua è anche un centro rinomato per i culturi della gastronomia: qui si possono degustare il Rossese, il vino a denominazione d'origine controllata prodotto in minime quantità, dal color rosso rubino e dal sapore aromatico, e l'olio extravergine di oliva, con un profumo fruttato e il gusto dolce. Si gustano tante altre specialità, dalle olive alle ricette della cucina ligure, nei tanti agriturismo intorno al borgo e nei ristoranti della zona moderna. Da visitare anche la chiesa di San Giorgio, presso il cimitero, che conserva parti delle fasi romanica, gotica e barocca: costudisce il polittico di Santa Devota, capolavoro di Ludovice Brea del 1515 e ha il campanile inserito in una delle torri della cinta muraria. Tutto intorno a Dolceacqua, poi, le terrazze coltivate a uva, olive e fiori, come d'obbligo in questo lato della Riviera ligure.