CIRCUITO "MANDINGO DI DOLCEACQUA"© Dolceacqua da vivere: 2009

SCEGLI DI PASSARE UNA VACANZA DA SOGNO A DOLCEACQUA. NON TE NE PENTIRAI

14/11/09

Tra Tradizione e storie di fantasmi


Dolceacqua ha conservato anche tradizioni nate nel passato del suo mondo contadino e nelle vicende della sua storia.
La prima e forse la piu’ importante manifestazione dell’anno è la processione di San Sebastiano, che si svolge la domenica piu’ vicina alla festa del santo (20 gennaio). Si tratta di un’ arcaica festa pagana, forse di origini protostoriche.
Un’ apposita confraternita, detta dei Bastianin cura la crescita di diversi alberi in modo che ogni anno, si possa tagliarne uno di grandi proporzioni.
Trasportato nell’ oratorio di San Sebastiano nel quartiere del Borgo, la sera della vigilia della processione ostie colorate vengono appese ai rami dell’ albero per simboleggiare l’ abbondanza e la varietà dei futuri raccolti agricoli. Il giorno seguente si svolge la processione in paese e l’albero apre il lungo corteo, seguito dalla statua del santo.
La gente del posto conserva religiosamente per un anno i rami con le ostie colorate, consumate solo in caso di malattia.
Il 16 agosto la festa della michetta rievoca un episodio in cui storia, tradizione popolare e leggenda sono strettamente intrecciati. L’episodio storico è legato ai soprusi del tiranno Imperiale Doria del XIV secolo.
E’ diffusa convinzione fra gli studiosi che anche il signore di Dolceacqua praticasse lo jus primae noctis. Ma una giovane coraggiosa, una sposa diciassettenne che qualcuno identifica con Lucrezia e altri con Filomena, si rifiutò e fu gettata in prigione in catene. La Lucrezia della prima leggenda fu salvata dalla sollevazione popolare guidata dallo sposo, un certo Basso, che cacciò il tiranno per qualche tempo; la Filomena della seconda versione invece morì dopo un mese e pare che il suo fantasma vaghi tuttora inquieto fra le rovine del castello.
La vittoria del popolo contro l’ odiato tiranno fu festeggiata il 16 agosto. Si narra che per l’ occasione fu preparato un semplice dolce, la michetta, una specie di doppia brioche dal nome allusivo, riferito alla liberazione della donna. Da allora è tradizione che il mattino del 16 agosto un’ allegra brigata di giovani, accompagnati da un’ orchestrina, compia il giro dei due quartieri del paese visitando le cantine e sostando sotto le finestre delle ragazze, alle quali viene chieste a gran voce la “michetta”. Le ragazze rispondono maliziosamente calando dentro un cesto i caratteristici e trasportate da un mulo, saranno poi distribuite in beneficenza.
Nella seconda metà di agosto in un settore della piazza della chiesa si svolgono i tornei di pallone elastico. Si affrontano due squadre, formate da squadrette; il pallone è di gomma elastica, ma un tempo era di cuoio e richiedeva una notevole potenza e forza nel polso e nel pugno.
Il Natale viene annunciato da grandi di falò che vengono approntati nelle piazze dei due quartieri del paese. U foegu du Bambin richiede enormi cataste di legno, che bruciano ininterrottamente dalla vigilia di Natale ad alcuni giorni dopo.
Se queste sono le feste tradizionali di Dolceacqua, bisogna dire che molte occasioni si presentano durante l’anno per festeggiare e mettersi a tavola in allegre compagnie. Vi sono infatti le feste campestri presso le cappelle sparse nelle campagne (San Bernardo, San Cristoforo, San Rocco ecc.) e soprattutto la Madonna Addolorata: il festino inizia con la processione la seconda domenica di settembre e si protrae per diversi giorni, chiudendo l’estate in allegria.
Né si possono dimenticare i fuochi d’ artificio di agosto, che illuminano con mille luci lo specchio d’acqua ricavato fra i due ponti e rievocano l’incendio e la distruzione del castello, accompagnati da commento parlato e musicale.
Infine si ricorda che le principali feste di Dolceacqua sono allietate dalle note dalla banda musicale locale, il cui ampio repertorio si adatta alle circostanze.

09/11/09

Curiose citazioni trovate in internet su Dolceacqua


Il pane, la (dolce) acqua e i romani
Dolceacqua, entroterra di Ventimiglia. Ovviamente la guida del Touring ci erudisce sul fatto che no, il nome
proprio non c’entra nulla col fiume che passa nel paese. E noi che c’eravamo illusi. Camminiamo nelle vie
della parte più antica del borgo e ci imbattiamo in un gruppo di turisti stretti gli uni agli altri a ridere e
vociare. Chi saranno mai? E cosa avranno trovato di così divertente? Alla prima domanda rispondiamo
senza fatica quando sentiamo un grido di battaglia del tipo “Ao’, veni a legge ‘sta storia che ffà morì
darride!” In quel momento, non so perché, mi vengono in mente le lapidarie parole pronunciate un giorno
da un amico marchigiano: “I romani ci invadono”.
La fonte dell’ilarità di questo gruppo di turisti della capitale è un pannello attaccato alla facciata di una casa.
Lungo il cammino ne ho già visti degli altri: ognuno di essi racconta una tappa della storia di Dolceaqua o un
particolare dell’artigianato locale o dei dintorni del paese. Quello che abbiamo di fronte ci parla della
michetta, una tipica forma di pane prodotta e venuta in abbondanza dalle panetterie del luogo, con tanto
di cartelli pubblicitari posti all’esterno dei negozi.
La storia è presto detta, anzi, sarebbe presto detta se tra una frase e l’altra non si intromettessero i romani
con i loro commenti.
…Nel medioevo Dolceaque era sotto la dominazione di un marchese che pretendeva di applicare lo jus
primae noctis…
“Aò, che vvordì sto iusse?” “Che a prima notte er marchese te t******a ‘a moje!” “Anvedi sto s*****o!”
Finissimi, davvero finissimi.
…Un giorno alcune donne del paese si ribellarono a questa barbara usanza…
“Han fatto bene!” tuona una delle fanciulle presenti, rivolta, credo, a suo marito. “E se ‘un la smetti de
comportarte come ‘n burino fai anche te come er marchese: ta’a puoi pure scordà!”
Finissima, davvero finissima. E meno male che era il marito a non doversi comportare come un burino.
…Le paesane riuscirono a organizzare una rivolta contro il marchese che fu costretto a emettere un editto
che cancellava lo jus primae noctis. Per festeggiare la vittoria, le fornaie di Dolceacqua crearono un pane
dalla forma davvero particolare, che ricordava “la parte privata delle donne”…
“Aò, han fatto er pane a forma de ******! Gajarde! Pensa che forma j’avrebbero dato se avesse vinto er
marchese!”
Finissimi, semplicemente finissimi.
…Le signore diedero a quelle pagnottine lo stesso nome con cui, in dialetto, si riferivano a quella parte di
loro stesse: la michetta.
“Aò, damme du chili de michetta!” dice uno dei romani mentre batte con forza una mano sulla spalla di
quella che, credo ancora per poco, poteva essere la sua fidanzata o sua moglie. Scoppio di ilarità generale,
con tanto di battute su quanti chili di pane comprare, a che prezzo (carissimo, questa è l’unica cosa su cui
tutti sembrano d’accordo) e soprattutto con quale frequenza.
Finissimi, definitivamente finissimi.
Eppure mi ritrovo anch’io a non riuscire a smettere di ridere. Perché? Perché lo stesso pannello che stanno
leggendo i romani (finissimi!) lo si può trovare appeso a poca distanza da lì, tradotto in diverse lingue a uso
e consumo dei turisti stranieri, siano essi inglesi, francesi o tedeschi. Naturalmente, la prima cosa che faccio
è andare a leggere l’ultima parte della storia, quella che parla del pane a forma di quella cosa lì. Sono
curioso di scoprire come venga proposta la similitudine agli amici stranieri. “The female private part” recita
il cartello per gli inglesi. “La parte privata delle donne”. E io che pensavo che quella più privata di tutte
fosse la carta di credito. Ingenuo.
Mi lascio la mandria di romani alle spalle e continuo a passeggiare. Nonostante la mia volontà di mettere
quanto più spazio possibile tra me e loro, non faccio molta strada. Mi ritrovo infatti a passare davanti a una
panetteria e a buttare un occhio alla vetrina. Tra le ceste di pane spunta un cartello “Qui michette”. Mi
immobilizzo. “In che senso?” mi interrogo. Alzo gli occhi e incrocio lo sguardo della commessa che aspetta
all’interno, a pochi passi dalla porta. Vorrei tanto entrare e porre la domanda così, in maniera diretta e un
po’ surreale. Magari ci faremmo due risate e poi, con grande pragmatismo, lei mi rifilerebbe mezzo chilo di
pane (pagato oro) prima di congedarmi. E mi ritroverei da lì a poco a sbocconcellare pagnottine in giro per
Dolceacqua
Ma qualcosa mi consiglia di procedere oltre: dietro di me già sento le voci dei romani che si avvicinano.
“Ao’! Guarda che ce stà scritto sur cartello!” “Famme vede! Famme vede!” gli fa eco qualcun altro. Non ho
dubbi: loro non si fermeranno di fronte a valutazioni di opportunità o educazione. Entreranno e parleranno
con la commessa. Porranno le domande che io non ho avuto il coraggio di porre, faranno battute che io non
avrei nemmeno avuto il coraggio di pensare. E investiranno metà del loro stipendio comprando dodici chili
di pane, del tutto inutili, che finiranno per diventare stantii prima che i barbari li abbiano mangiati. Ma sono
fatti così, esagerati e caciaroni in tutto e per tutto. Eppure, a modo loro, sono anche simpatici. E poi…
com’è che diceva il mio amico marchigiano? “I romani ci invadono”. E pensare che i suoi erano originari di
Latina. Misteri della geografia italiana.
Andrea Borla


Ringraziamo per il testo www.andreaborla.com


27/10/09

Rossese di Dolceacqua citato nella "Guida al Vino Quotidiano 2010"

Riviera Ligure di Ponente Pigato Le Russeghine 2008 "Bruna"; Rossese di Dolceacqua Beragna 2008 "Ka" Manciné; Colli di Luni Vermentino 2008 La Felce; Riviera Ligure di Ponente Vermentino 2008 "Maria Donata Bianchi". Sono le etichette ligure segnalate dalla nuova "Guida al Vino Quotidiano 2010. I migliori vini d'Italia a meno di 10 euro in cantina" di Slow Food Editore. "Le cantine segnalate, di cui si raccontano la storia e lo stile di produzione, sono 1700 e per ognuna di queste sono indicati fino a tre vini con un rapporto molto favorevole qualità/prezzo - dicono i curatori Giancarlo Gariglio e Fabio Giavedoni - Tra queste 4000 etichette, 300 si sono aggiudicate il nostro massimo riconoscimento, mentre i restanti vini sono segnalati con una o due stelle a seconda del punteggio raggiunto nelle nostre degustazioni alla cieca".

fonte www.riviera24.it

12/09/09

Il castello e il suo borgo affascinano sempre di più.

Claude Monet diceva che per dipingere la Riviera ligure occorrevano diaspri e pietre preziose. Vi tornò all'inizio del 1884, dopo una precedente visita a Genova insieme con Renoir, espressamente per cogliere le atmosfere della costa come pure dei borghi arroccati dell'entroterra.

Di Dolceacqua - qui raffigurato in un olio conservato a Parigi presso il Musée Marmottan - lo colpirono il castello spettrale, l'abitato arroccato sotto di esso, detto localmente "Terra", e il ponte ardito a schiena d'asino tardo-medievale, che unisce la "Terra" al "Borgo", sulla riva opposta del Nervia.

Il quartiere "Terra" ha conservato intatta la struttura antica, articolata secondo semicerchi concentrici che salgono, uniti da passaggi coperti e facilmente difendibili, che rendevano il castello inespugnabile.


E imprendibile residenza principesca rimase per secoli, da quando il suo fondatore - il genovese Oberto Doria, vincitore sui Pisani alla battaglia della Meloria (agosto 1284) - si insediò a Dolceacqua per assicurarne la difesa contro le mire francesi, fino agli ampliamenti quattrocenteschi, fino alla parziale distruzione durante la guerra franco-austriaca del 1745.

21/08/09

DOLCEACQUA - Una delizia incastonata nel verde che stregò pure Claude Monet


DOLCEACQUA - Una delizia incastonata nel verde che stregò pure Claude Monet, uno che di natura se ne intendeva. Il pittore impressionista rimase incantato dal Ponte Vecchio e lo dipinse, descrivendolo come "un gioiello di leggerezza in un piccolo borgo straordinariamente pittoresco". Una definizione coniata nel 1884, ma tuttora valida per Dolceacqua, romantico paesino medievale nell'entroterra ligure.


A soli otto chilometri da Ventimiglia, nel cuore della riviera di Ponente e in provincia di Imperia, Dolceacqua affascina per la bellezza della natura circostante e soprattutto per la struttura del borgo sovrastato da un castello. Si abbandona l'auto in uno dei parcheggi della zona moderna, sulla riva opposta del torrente Nervia, si attraversa il bellissimo ponte a schiena d'asino e ci si ritrova in un dedalo di stradine, di caruggi, che conducono al castello. Si è nella Terra (così chiamano gli abitanti l'antico paese), pieno di angoli di grande fascino sfruttati per mercatini d'antiquariato e mostre agricole durante l'estate. Sono tante le iniziative che si prestano a questa scenografia naturale, come la Processione di San Sebastiano a gennaio (qui l'inverno è mite), la tradizionale festa della Michetta ad agosto, il grandioso spettacolo di fuochi d'artificio dal castello per fine estate, oltre a vari concerti di musica leggera d'autore e allestimento di opere liriche.



Continuando la salita per il castello (che è stato abitato fino al 1744), si incontrano passaggi coperti, archi, case povere e antiche, qualche palazzotto nobiliare come quello della Caminata, con i portali decorati dallo stemma della famiglia dei Doria, i feudatari, e tante botteghe artigiane. Dolceacqua è anche un centro rinomato per i culturi della gastronomia: qui si possono degustare il Rossese, il vino a denominazione d'origine controllata prodotto in minime quantità, dal color rosso rubino e dal sapore aromatico, e l'olio extravergine di oliva, con un profumo fruttato e il gusto dolce. Si gustano tante altre specialità, dalle olive alle ricette della cucina ligure, nei tanti agriturismo intorno al borgo e nei ristoranti della zona moderna. Da visitare anche la chiesa di San Giorgio, presso il cimitero, che conserva parti delle fasi romanica, gotica e barocca: costudisce il polittico di Santa Devota, capolavoro di Ludovice Brea del 1515 e ha il campanile inserito in una delle torri della cinta muraria. Tutto intorno a Dolceacqua, poi, le terrazze coltivate a uva, olive e fiori, come d'obbligo in questo lato della Riviera ligure.





23/06/09

Cerimonia dell’accoglienza dell’Anfora (testimone della staffetta antiviolenza alle donne)

Il comune di Dolceacqua, il Centro Culturale Ricreativo e l’associazione P.E.N.E.L.O.P.E (donne per le pari opportunità) Hanno ospitato la tappa di questo itinerario affinchè non vengano dimenticate le donne vittime della violenza; non a caso il tragitto ha avuto inizio nella città siciliana
tristemente balzata alla ribalta per l’uccisione di Lorena e terminerà nella città dove è stata vittima della violenza Hina.

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Dolceacqua - Ha fatto gli onori di casa, nella moderna sala riunioni , il neo Sindaco Fulvio Gazzola affiancato dalle rappresentanti dell’UDI (Unione Donne Italiane)

Riuscitissima la cerimonia dell’accoglienza dell’Anfora (testimone della staffetta antiviolenza alle donne) organizzata al Castello di Dolceacqua nel tardo pomeriggio di ieri lunedì 22 giugno; ha fatto gli onori di casa, nella moderna sala riunioni , il neo Sindaco Fulvio Gazzola affiancato dalle rappresentanti dell’UDI (Unione Donne Italiane) ; la corale femminile (con la solista Laura),le note
musicali di Cristina Squarciafichi hanno intervallato la nutrita relazione sulla “Storia delle donne” ed i brani poetici partecipati ai presenti da Pia Orsini . A nome del Gruppo donne del Ponente per le pari opportunità Lucia Corn ha ricordato, in particolare, 4 donne vittime di maltrattamenti e violenze gravissime in questi ultimi anni in Riviera: Giuseppina Sola,Maria Angela Rubino, Carmela Gagliardi, Antonella Multari. Dall’8 marzo 2006 è attivo un numero di pubblica utilità 1522 “Antiviolenza donne” dedicato al supporto, alla protezione
E all’assistenza di donne vittime di violenza, il n° verde antitratta (sfruttamento lavorativo , sessuale ecc.) è il seguente: 800290290.Al buon esito della manifestazione si è brindato con rossese, michetta e torta verde….. al termine dell’incontro !!!
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30/05/09

Dolceacqua e dintorni



 






















Dolceacqua è facilmente raggiungibile: giungendo con l'autostrada A10 Genova-Ventimiglia, è consigliabile uscire ai caselli di Ventimiglia o Bordighera, dai quali s'imboccherà la S.S. Aurelia, e quindi la strada provinciale della Val Nervia. Ventimiglia dista circa 8 km ed è sede di stazione ferroviaria internazionale; da qui un servizio di corriere consente di raggiungere agevolmente Dolceacqua. L'aeroporto internazionale più vicino è quello di Nizza, il quale dista 50 km.
Dolceacqua è un borgo medievale della Val Nervia, distribuito lungo il torrente omonimo. La parte più antica, dominata dal castello dei Doria e chiamata Terra, è posta ai piedi del monte Rebuffao; la parte più moderna, il Borgo, si allunga sulla riva opposta, ai lati della strada che risale la valle.

Le strutture turistiche presenti sono in grado di accogliere, in modo particolare, il turismo "familiare" (con possibilità di soggiorni in alberghi, appartamenti e campeggi). Ben conoscono queste qualità i turisti provenienti dal Nord Europa, che rinnovano ad ogni stagione la loro presenza in questa zona. Qui si possono vivere poliedriche esperienze di vacanza: bagni di sole e mare, frescura dei paesini collinari e montani, divertenti serate tra le tipiche feste dei paesi e attraenti manifestazioni sul lungomare.
Il viaggiatore attento si potrà accorgere che quello che sta attraversando è solo il nucleo moderno, sorto tra l'Aurelia e il mare per adeguarsi alla richiesta turistica e all'incremento davvero vertiginoso dell'edilizia, che a partire dagli anni '50 ha fatto sì che Bordighera, i Piani di Vallecrosia, la parte a mare di Camporosso e Ventimiglia si configurassero come un unico agglomerato quasi senza soluzione di continuità. In questa zona, lungo la Via Aurelia, in mezzo ai nuovi fabbricati si riconoscono alcune abitazioni del primissimo Novecento.
La sua posizione territoriale rende infine Vallecrosia un’ottima via d'accesso per raggiungere i vicini centri della Riviera dei Fiori e della Costa Azzurra e delle zone collinari, caratterizzate da paesi e borghi di origine medioevale, sorti sul corso di torrenti e vallate.
Lunga 1,3 km, la spiaggia di ciottoli è piuttosto ampia. Ci sono spiagge libere e 5 stabilimenti privati. Nei mesi di luglio e agosto gli animatori terranno compagnia ai turisti mattino e pomeriggio con attività di acquagym, fitness e tecniche acquatiche e con animazione radiofonica in diretta sulla spiaggia. Per garantire la sicurezza e per la tranquillità dei turisti vi è inoltre un’unità mobile di rianimazione per emergenze e pronto soccorso.Sul lungomare sono presenti servizi igienici custoditi.

22/04/09

Incontro tra i Comuni Italiani e la Città di Nizza: presentato il nuovo logo

“Contea di Nizza, uno spazio storicamente transfrontaliero”

Le Comtè de Nice, un espace historique transfrontalier

 Dolceacqua 22 aprile 2009

 

In occasione dell’incontro di ieri tra i  Comuni Italiani e la Città di Nizza sono stati presentati sia il nuovo “logo” che rappresenterà sotto una unica identità i sei Comuni ed il progetto del “Paniere dei Prodotti Tipici”, di cui alleghiamo breve dettaglio.

 

Nella riunione del pomeriggio invece si è svolta la riunione del “Tavolo Tecnico” che ha definito i primi appuntamenti:

-         partecipazione con uno stand di promozione del territorio alla Fiera:

o       “Lu Mai” che si terrà venerdì 1° maggio e per tutte le domeniche di maggio che vede la presenza di oltre 70.000 persone

o       “Fiera de la San Bertamieu” del 5-6 settembre con oltre 30.000 presenze

-         la produzione di un opuscolo di promozione dei 6 comuni sia per l’aspetto turistico-storico-culturale ma anche con contenuti di promozione dei prodotti tipici. L’opuscolo oltre ad essere distribuito durante gli eventi e fiere sarà collocato anche negli uffici turistici della Città di Nizza oltre che presso i centri visita dei principali monumenti della Città

-         la realizzazione di un progetto di promozione turistica attraverso la costruzione di itinerari tematici che abbiano legami con la Contea di Nizza per i quali la Città di Nizza metterà a disposizione proprie risorse in termini di competenze e professionalità sia in termini di ricerca che di elaborazione e studio degli itinerari stessi.

-         La creazione di un evento nella Città di Nizza per la sottoscrizione dell’accordo ufficiale che possa avere un forte momento di visibilità del territorio italiano

-         Il proseguimento di contatto tra l’Università di Nizza e di Imperia

 

Si precisa inoltre che alle Fiere potranno partecipare anche i produttori, artisti ed artigiani dei 6 Comuni.

 

Presentazione del Logo

I Comuni di Dolceacqua, Rochetta Nervina, Isolabona, Pigna, Apricale e Perinaldo, decidendo di sottoscrive un accordo di programma nel quale si definisce una promozione comune del territorio in ambito storico-turistico-enogastronomico e culturale relativamente al progetto oggi presentato, hanno concordato la realizzazione di un logo comune.

Il logo, sul cui bordo vengono indicati i nomi dei 6 comuni, vede sulla parte centrale la Carta della Contea di Nizza prima del 1860 indicante la localizzazione di questi comuni, addossata su un muro a secco, elemento di congiunzione tra i 6 territori  ma anche a rappresentare una forte unione e coesione tra gli stessi. Il ramoscello di olivo identifica, oltre ad essere il prodotto tipico per eccellenza presente in tutti questi comuni, l’importanza dell’economia agricola, che ha avuto questo territorio nel periodo di appartenenza alla Contea di Nizza.

 

 

 

Il Paniere dei Prodotti Tipici dei Comuni Italiani della Contea di Nizza

Una dei principali obiettivi di questo progetto è la promozione dei prodotti tipici del territorio.

Per dare maggiore visibilità a questi prodotti si è comunemente deciso di creare il “Paniere di Prodotti Tipici dei Comuni Italiani della Contea di Nizza” che sarà l’oggetto promozionale di questo accordo.

Il “Paniere” oltre ad essere stato presentato alla stampa e donato agli ospiti della Città di Nizza, sarà   promosso ad ogni occasione ufficiale nella quale i comuni saranno invitati.

Il “Paniere” conterrà i principali prodotti tipici del territorio e varierà nei contenuti anche in funzione della disponibilità dei prodotti, ma il Rossese di Dolceacqua, l’Olio extravergine di Oliva Taggiasca ed i prodotti derivati, il Carciofo di Perinaldo, i Fagioli di Pigna, la Michetta di Dolceacqua, costituiranno i prodotti base.

http://mandicau.blog.tiscali.it/Accordo_di_programma_tra_la_Citt__di_Nizza_ed_i__6_Comuni_italiani_dell_Antica_Contea_di_Nizza_1981823.shtml

09/04/09

Il 25 e 26 aprile torna la manifestazione "Carugi in Fiore" a Dolceacqua

Dolceacqua - L'evento che ogni anno vede la presenta di circa 2 mila visitatori ha come sempre quale tema dominante, la combinazione fiori, storia e musica che si intrecciano all’interno dei “carugi” del Centro storico e nel Castello dei Doria.
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Si svolgerà il 25 e 26 aprile la tradizionale Manifestazione “Carugi in Fiore” che fa parte del programma provinciale “Festa di Primavera”. L’evento che ogni anno vede la presenta di circa 2.000 visitatori ha come sempre quale tema dominante, la combinazione fiori, storia e musica che si intrecciano all’interno dei “carugi” del Centro storico e nel Castello dei Doria.
Le due piazze del paese ospiteranno sia il caratteristico Mercatino Biologico che il Mercato dei fiori e dei prodotti agricoli. I Carugi ospiteranno le composizioni floreali del Concorso quest’anno dedicato alla “musica”, numerose composizioni e i lavori realizzati dai bambini delle scuole; la visita sarà accompagnata da un sottofondo musicale.
Al Castello oltre a visionare un video sulla storia del Castello e della Michetta e la Mostra sulle Rose e le Piante Aromatiche realizzata dal Centro Culturale e Ricreativo, si potranno degustare i prodotti tipici del Paese: il Rossese di Dolceacqua, l’Olio Extravergine di Oliva Taggiasca e la Michetta. Inoltre nell’ora classica dell’aperitivo di pranzo e cena sarà possibile ascoltare Musica dal vivo. Contestualmente a questo evento, nell’occasione si inaugureranno 2 mostre: una presso il Palazzo del Comune dell’artista Elio Lentini che si concluderà il 3 maggio e un’altra presso il Palazzo Luigina Garoscio degli artisti Ercole Lorenzi, Anke Maria Montana e Cristina Gebauer Matteucci che si concluderà il 29 aprile.
Domenica invece nel corso della giornata i visitatori potranno giocare con gli “invasati” e assistere nel pomeriggio al concerto del “Lost in Blue Band”. Nell’occasione i ristoranti del Paese offriranno menù a base di prodotti tipici.

di Ma. Gu. www.riviera24.it


04/04/09

Vinitaly: premio al Rossese di Dolceacqua


GENOVA - A Vinitaly, la più importante fiera internazionale del settore che si aprirà giovedì a Verona, la “Gran “Medaglia Cangrande” destinato a un produttore benemerito, per la viticoltura della Liguria sarà assegnata quest’anno, su segnalazione dell’assessore regionale all’Agricoltura Giancarlo Cassini, al viticoltore Franco Ardissone, presidente della Cooperativa Riviera dei Fiori Scarl che produce i vini Maixei.
Le motivazioni del prestigioso riconoscimento di Vinitaly sono legate ai meriti imprenditoriali dell’azienda per aver migliorato la qualità del prodotto, per i nuovi processi di selezione delle uve e per la comunicazione del nuovo marchio.
La cooperativa Riviera dei Fiori Scarl associa piccole aziende a conduzione familiare produttrici di Rossese di Dolceacqua, pari al 18-20 per cento di quella totale della doc dell’estremo ponente ligure.
Fonte: http://www.ilponente.com




11/03/09

"Carugi in fiore"



Dal 25 al 27 aprile 2008 a Dolceacqua si svolgerà Carugi in fiore, evento organizzato in collaborazione con la Provincia di Imperia e l’APT Riviera dei Fiori all’interno della Rassegna “Festa di Primavera”, che vedrà l’antico Borgo Medioevale dei Doria completamente infiorato. Piazze, fontane, scale, vicoli, antichi portali, saranno adornati e riempiti da simpatiche e geniali composizioni floreali. Un percorso ricco di colori e profumi che consentiranno al visitatore, che sarà parte attiva all’evento votando la composizione più bella, di aggirarsi per gli antichi Carugi, visitando anche angoli inconsueti, al di fuori dei tradizionali itinerari turistico. Nelle giornate della manifestazione si altereranno moltissimi eventi collaterali come: concorso di pittura; concerti della Banda cittadina lungo le vie del centro storico; convegno e mostra di Piante Grasse; musica dal vivo; degustazione di Rossese di Dolceacqua, olio extravergine di oliva, la Michetta ed altri prodotti tipici; mercatino biologico e apertura dei negozi di artigianato; visite guidate nel centro storico; video produzione sui fiori della Liguria presso il Visionarium-3D; menù a base di prodotti tipici nei ristoranti del paese.

22/02/09

Il gioco del "Balun" ancora vive nei nostri borghi

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Il campo di gioco in terra battuta, detto sferisterio, ha una lunghezza di 90 metri e una larghezza dai 16 ai 18 metri, fiancheggiato, ma non sempre, su uno dei lati lunghi da un muro di appoggio e al di sopra di esso da una rete. I punti si contano come nel tennis: quindici, trenta, quaranta, gioco. La partita consiste di 11 giochi.
Le gare di Pallapugno (ex Pallone Elastico) si svolgono tra due squadre composte ognuna da 4 giocatori titolari, che ricoprono i ruoli di battitore (n°1 e capitano dei proprio team), spalla o centrale (n°2) e due terzini (n°3 e 4), più 2 riserve (n°5 e 6). Il pallone è una sfera di gomma sintetica elastica di colore generalmente bianco, con caratteristiche diverse da categoria a categoria: per i seniores (serie "A", "B", "C1", "C2", amatori) ha diametro di mm 105 e peso di grammi 190; per gli juniores (17 e 18 anni), diametro di mm 95 e peso di g 170; per gli allievi (15 e 16 anni), diametro di mm 90 e peso di g 150; per gli esordienti (13 e 14 anni) diametro mm 90 e peso g 120; per i pulcini (dai 12 anni in giù), diametro mm 90 e peso g 80. Può essere colpito soltanto con l’avambraccio (pugno chiuso o mano aperta) al volo e al primo rimbalzo, dopodiché non è più valido. Per la pratica di questo sport è necessaria una semplice fasciatura al pugno (destro o sinistro), formata da bende, cuoio e cordino (e gomma), e che funge non solo da protezione ma anche da "strumento" per colpire meglio la palla.
La partita è formata da un unico "set" agli 11 giochi per le serie maggiori, poi rispettivamente ai 9, 8, 7 e 6 giochi per le categorie giovanili sopra elencate. La squadra che si aggiudica l’undicesimo game (oppure il nono, ecc.) vince il match.
Ogni gioco è a sua volta formato da quattro punti (come per il tennis): quindici, trenta, quaranta e il quarto equivale alla conquista del gioco. Quando una squadra conquista il gioco, l’altra perde tutti i punti frazione di gioco e si riparte da 0 a 0.
Il pallone viene messo in gioco con un’azione di battuta da parte del battitore. Egli esegue una elegante rincorsa di circa 12 metri (per i profani di questo sport, ricorda molto il lancio del giavellotto), da terminare entro un rettangolo apposito (area di battuta) situato a fondo campo e attiguo al muro d’appoggio. In quest’area sono collocate le panchine per le due squadre, destinate agli allenatori, riserve, medici, massaggiatori e dirigenti.
La linea terminale del rettangolo di battuta è posizionata ad una distanza dalla linea di fondo campo, distanza variabile a seconda delle categorie: 5 m per la serie "A", 7 m per la "B", 9 m per la "C1" e "C2", 12 m per gli juniores, 14 m per gli allievi, 20 m per gli esordienti e 25 m per i pulcini. La gara viene diretta da... Continuate a leggere il seguito all'indirizzo: http://sites.google.com/site/lamberti48/Home
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LE ORIGINI DEL BALUN
lE ORIGINI DEL pallone elastico si perdono nella notte dei tempi. Già all'epoca dell'Impero romano, infatti si ha notizia di sfide con giocatori che colpivano e si rimandavano,a mano nuda,una sfera pesanteoltre mezzo kilo.
Solo nel rinascimentoper gli sport sferistici (da quì chiamato il nome del campo, appunto sferisterio, un rettangolo lungo oltre 100 metri e largo tra 16 e i 20 metri, con un muro di appoggio che agevola i giocatoria mantenere in gioco la palla)

lastminute infostrada zanox alice infostrada link abc freemoney pubblicato affiliati link offre mirko lastminute infostrada zanox pagerank, rank aumentare il rank, obbiettivamente solitudine contro qualciasi emule proprieta indifferente capitolata nel 2009 solo quando il cielo era azzurro ma pur sempre marrone di vergogna mirco meta http-equiv="content-language" content meta http-equiv="Content-Type" content="text html; iso-8859-1"> META NAME="Distribution" CONTENT="Global"> META NAME="Abstract" CONTENT="REM hidden misantropy revealed meta name="creation_Date meta name="revisit-after" content="7 days"> META NAME="DC.element name" CONTENT="value of element Aumentiamo i visitatori al tuo Sito e Gratis! Benvenuti su PubblicitaGratis.net Vuoi più visitatori per il tuo sito? Iscrivendoti gratuitamente potrai inserire il tuo sito nel nostro circuito di scambio visite automatico ed appena sarà approvato dallo staff di PubblicitàGratis.net incomincerai a ricevere visite e GRATIS! ... e se non hai un sito nessun problema perchè te ne diamo uno pronto che ti farà guadagnare mese per mese, sarà tuo COMPLETAMENTE GRATIS e Pronto in 1 minuto! Noi ti regaliamo anche e subito 500 Crediti, ciò significa che riceverai 500 visite al tuo sito e se questo non bastasse potrai guadagnare altri Crediti guardando i siti già iscritti, questo permetterà di aumentare ancor di più le visite e le vendite al tuo sito! Provalo senza impegno, ne rimarrai entusiasta! E' veloce, è facile e funziona! Porta nuovi Membri tramite il programma referrals e riceverai il 10% dei crediti da loro realizzati! Un regalo: riceverai sul tuo account 500 Crediti in Omaggio! Iscriviti ed inizia subito a ricevere visite: - i 500 Crediti in Omaggio servono per iniziare a ricevere subito visite GRATIS! Prima ti iscrivi prima il tuo sito sarà ATTIVATO per ricevere VISITE GRATIS. Cosa aspetti ancora? Provalo e ti convincerai ! E' gratuito, senza rischio alcuno, e ci guadagnerai solo tu ed il tuo sito. Inoltre per ogni 10 siti visionati riceverai in cambio 7 visitatori per il tuo sito, ciò che spiega la Ratio di 10:7 Inserisci il nostro banner nella tua homepage e che sia ben visibile perchè oltre ai 500 Crediti in Omaggio in più ti verrà offerto un programma per referenti (referrals) con il quale potrai procurare nuovi utenti al nostro Circuito di scambio visite automatico. Quando questi ultimi utilizzano a loro volta il servizio, per ogni sito da loro visionato riceverai 0,1 crediti a tuo favore, ciò che corrisponde ad un 10% di crediti gratuiti versati negli attivi del tuo account.

20/02/09

La Mimosa ci regala tutto il suo splendore



Dolceacqua, stupisce con i sui prodotti tipici locali. Infatti per chi non lo sa, in questo periodo ci si accinge alla raccolta della mimosa, una pianta ricoperta da folti rami fioriti gialli. Nella nostra zona, è curata con un'estrema attenzione, sopratutto nella potatura della stessa,che al momento della raccolta, solo chi ne conosce il metodo, può ben sperare in un'ottima fioritura l'anno seguente. Le nostre colline, essendone piene, si trasformano: lasciando un panorama incredibile da vedere, si tingono di un giallo candido, yjh nell'aria, un profumo amabile, che solo chi verrà quì lo potrà descrivere. Se vi dovesse capitare di venirci a visitare, salendo dal mare verso valle, vi consiglierei di preparare macchina fotografica o vidocamera. Ammirerete uno scenario incredibile, che solo la nostra valle può regalare. Incredibile la natura quale regalo immenso abbia potuto donarci. La ringrazio e la rispetterò con tutte le mie forze. Cercate di immaginare dove sto scrivendo questo post? Per poter trovare le parole giuste, sono andato in giardino, mi sono seduto sulla sdraio, un buon caffè Americano, a pochi metri da me alberi in fioritura di mimosa, cinghuettio di uccellini, i miei due gatti seduti al sole, che mi guardano, socchiudendo gli occhi e profumo di primavera. Assolutamente fantastico. Fidatevi che Dolceacqua è un paradiso dal poco cemento, ma solo pietre rurali. (ps: se venite quì chiedete di me: del Mandingo di Dolceacqua. Vi indirizzerò nei posti più belli da visitare.) Venite a visitarmi tra qualche giorno, inserirò le foto della valle in fioritura, dandomi ragione su quello che vi ho appena detto. Vi aspetto.
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10/02/09

Anche quest'anno in occasione di San Valentino, Dolceacqua ed Apricale saranno i Borghi d’amore a risaltarne l'effetto magico.











Dolceacqua
- L’appuntamento è per il fine settimana di san Valentino con una interessante manifestazione teatrale e artistica che interessa la tematica amorosa fondendola con il territorio.
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05/02/09

Dolceacqua. Ciò che il turista deve sapere.



























 
In questi ultimi anni Dolceacqua sta cambiando, si sta modernizzando, dai servizi pubblici sino alle strutture turistiche più avanzate, con la creazione di ben tre banche, b&b accoglienti e tutto ciò che il turista e i cittadini dello stesso, deve avere a portata di mano. Si sono moltiplicati i ristoranti e tutti divenuti di alto pregio, per la loro cucina tipica locale e prodotti di grande genuinità.
Dolceacqua ed il suo entroterra, nasconde mille segreti, tra storia e posti nascosti, difficili da trovare se non si è del posto, assolutamente magnifici e da vedere. Grazie all'impegno di due fratelli, che mettono da parecchio tempo, serietà e amore in una loro creativa iniziativa: "Il visionarium" questi magnifici posti li potete scoprire anche stando seduti davanti ad uno schermo, con effetti tridimensionali, sfruttando la tecnologia più avanzata, per vivere la scoperta di questi posti, in un modo particolare e affascinante. Assolutamente da vedere!
 Tutti coloro che amano ed apprezzano il nostro entroterra , perdono indubbiamente qualcosa se non dedicano almeno un’ora del loro tempo per visitare a Dolceacqua , il Visionarium situato nel centro storico , in via Doria .
Coloro invece che hanno la curiosità di farlo , escono da questo luogo con impresse sensazioni di ammirata sorpresa .: Poesia , Fantasia , originalità , sono le prime parole che vengono alla mente uscendo dalla deliziosa “queva “dove si proiettano mirabili diapositive in tre dimensioni  e no.
Parlare di diapositive in tre Dimensioni è però davvero riduttivo e per trovare un nome più appropriato occorre nuovamente far riferimento alla Poesia .
Poesia d’immagini , supportate da musiche raffinate , profumi che si diffondono nell’aria , scrosci d’acqua e carezzevoli sospiri di vento .
Sullo schermo scorrono le nostre montagne , le nostre valli , i ruscelli più reconditi , le chiesette delicate e spesso abbandonate , le baite vuote ma piene di antiche storie , i secolari ponticelli in pietra , le intriganti grotte , i” casoni “ , gli arnesi , le genti .
Poi , il biancore della neve alle pendici del Toraggio d’inverno , i soavi colori dei prati in primavera ,l’esplosione dei rododendri  in estate , fino alla miriade di sfacettature cromatiche dell’autunno .
Quando si esce dalla “ cueva “viene spontaneo dire grazie all’artefice di simil gioiello : Ennio , un poeta un poco orso della fotografia , un artista del legno e un egregio selezionatore  di musiche e brani eccezionali .
Grande viaggiatore , Enio ha fotografato mezzo mondo ricavando dai suoi viaggi immagini eccezionali . Dal Machu Picciu al  Bryce Canyon , dall’Uganda alle Galapagos , da Petra allo Yemen ecc ecc ecc..
 La parola ad Enio : “ Sono soddisfatto anche se mai appagato dal mio lavoro , d’altronde  essere soddistatti è il minimo .  Seimila visitatori nell’ultimo anno , vorranno pur significare qualcosa !Ho sempre nuovi progetti da realizzare ma intanto sono certo che per Natale riuscirò a proiettare qualcosa di ancor più straordinario . Si tratta di proiettare , per la prima volta delle immagini tridimensionali in movimento e il soggetto sarà Il K2 , la mitica montagna degli italiani . …K2 una sfida ai confini del cielo…Te le   ho fatte vedere le immagini in anteprima ?   Si , ….e allora cosa ne dici ?”
Sono immagini da sogno che ti lasciano senza parole .
BRUNO DANTILIO   articolo apparso sulla RIVIERA DEI FIORI
Vi consiglio di venire a vedere tutto ciò, ne sono rimasto affascinato anche se ho visto io stesso alcuni di quei posti,ma mai potevo immaginare di viverli in quel modo ancor meglio che dal vivo.
Per visualizzare i tanti posti presentati dal "Visionarium" andate al sito:  http://www.visionarium-3d.com

02/02/09

Aperte le iscrizioni all’anno sociale 2009 dell’Associazione Nazionale Giovani Agricoltori





Imperia - L' ANGA e' rinata nel 2008 per promuovere il settore agricolo giovanile. L'iscrizione è aperta a chiunque creda nell'agricoltura con età compresa dai 16 ai 40 anni.
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Sono aperte le iscrizioni all’anno sociale 2009 dell’Associazione Nazionale Giovani Agricoltori ( ANGA ), sezione di Imperia.
L' ANGA e' rinata nel 2008 per promuovere il settore agricolo giovanile; possono iscriversi i giovani imprenditori che conducono, singolarmente od associati, la propria impresa, coadiuvanti familiari, tecnici, ricercatori, studiosi, pubblicisti con specifici interessi nel settore agricolo,simpatizzanti e chiunque creda nell'agricoltura con età compresa dai 16 ai 40 anni. In quest'ottica i giovani rappresentano la speranza effettiva di un rinnovamento e di una transazione verso un'agricoltura moderna, efficiente e competitiva , rivolta non piu' solamente alla figura dell'agricoltore medesimo ma ad una piu' ampia visione che comprenda la ricerca, la sicurezza ambientale e alimentare e le problematiche politico sindacali della nostra provincia.

Per informazione ed iscrizioni mettersi in contatto con il Presidente Provinciale
Marco Damele :
Telefono: 333-4586744
Email : anga_imperia@libero.it 

02/02/2009 da www.riviera24.it

L’A.N.G.A, acronimo di Associazione Nazionale Giovani Agricoltori, è l’organizzazione dei giovani agricoltori di cui tutela gli interessi favorendone l’inserimento nel tessuto economico nazionale ed internazionale e stimolando il processo di sviluppo dell’impresa che opera in agricoltura sia come entità economica, produttrice di beni ed occupazione, che come soggetto della gestione del territorio e dell’ambiente.
In tale prospettiva si propone anche di:
• aderire alle organizzazioni nazionali ed internazionali che abbiano scopi affini ai propri e di contribuire alla realizzazione degli obiettivi perseguiti dalla Confederazione Generale dell’Agricoltura Italiana in collaborazione con questa;
• studiare i problemi sindacali, economici e tecnici di interesse generale e particolare per i giovani occupati o che intendano occuparsi a qualsiasi titolo nel settore agricolo;
• promuovere, organizzare e favorire ogni iniziativa, nell’ambito delle attività istituzionali, anche in attuazione di programmi pubblici nazionali ed internazionali, concernente l’istruzione, l’aggiornamento e la formazione professionale ad ogni livello e grado, in Italia e all’Estero, nonché di assistenza tecnica delle imprese;
• confrontarsi con gli organi politico-amministrativi, nazionali ed internazionali, sulla programmazione ed attuazione delle politiche di sviluppo agricolo, ambientale, rurale e socio-culturale, elaborando strategie e programmi specifici;
• promuovere e/o aderire ad attività di formazione, ricerca e studi sulle problematiche sindacali, economiche e tecniche di interesse generale agricolo, ambientale e di gestione del territorio;
• promuovere gli scambi di informazione e di esperienze a livello nazionale ed internazionale nei campi dell’economia aziendale, della politica agroalimentare, della gestione del territorio, dell’ambiente e del patrimonio socio-culturale;
• promuovere l’organizzazione di concorsi, mostre e fiere campionarie di interesse generale ed agricolo in particolare;
Auspichiamo un mondo agricolo unito in grado di superare le importanti e difficili sfide che il futuro ci riserva, ma siamo sempre consapevoli dei nostri limiti ed orgogliosi d'essere agricoltori !!


Possono iscriversi all'ANGA i giovani imprenditori che conducono, singolarmente od associati, la propria impresa, coadiuvanti familiari, tecnici, ricercatori, studiosi, pubblicisti con specifici interessi nel settore agricolo,simpatizzanti e chiunque creda nell'agricoltura con età compresa dai 16 ai 40 anni.

Per informazioni più dettagliate visitate il sito internet www.angaimperia.blog.it


30/01/09

Non toccateci il bicchiere di vino



Condivido in pieno quanto dice il nostro assessore sul tasso alcolemico.
Abbiamo capito che la maggior parte degli incidenti sono provocati dall'alcool(questo è quanto vogliono fare capire i media, in quanto fanno solo vedere quelli, mentre altri provocati da buchi, voragini e anche persone anziane, che per amor di Dio non è colpa loro se gli permettono di guidare a quella età),ma per cortesia il tasso a 0.00 mi sembra un metodo esagerato, oltre a spellare i poveri cittadini, si arricchiscono tutti i meccanismi che ci sono dietro, non facendo lavorare più ristoranti bar ecc...In pratica l'economia crollerebbe in pochi anni, sopratutto in un paese turistico come l'Italia. Allora chiedo: chi ne ha la competenza, di studiare un metodo meno fiscale, e più appropiato all'esigenze di tutti, tenendo conto anche dello stato psicofisico della persona che viene fermata al momento del controllo. Leggetevi l'articolo che ha pubblicato quest'oggi www.riviera24.it su quanto dice il compaesano Giancarlo Cassini assessore all'agrigoltura.
Genova - Giancarlo Cassini, Assessore regionale all’Agricoltura si è mobilitato, come tutti gli Assessori regionali all’Agricoltura, contro questa proposta assurda. Tanto assurda che tutti gli Assessori Regionali si sono dichiarati contrari alla proposta...REGIONE LIGURIA

ASSESSORE CASSINI SCRIVE AL GOVERNO E AI PARLAMENTARI LIGURI

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POSIZIONE CONDIVISA DA TUTTI GLI ASSESSORI REGIONALI ALL’AGRICOLTURA NELLA RIUNIONE TENUTASI IERI A ROMA

Prima una lettera al Presidente del Consiglio, al Ministro delle Politiche Agricole Zaia e al Presidente della Commissione Trasporti delle Camera; poi una lettera ai Parlamentari eletti in Liguria.

Infine il 29 gennaio a Roma, durante la seduta della Commissione Politiche Agricole, organismo che riunisce gli Assessori all’Agricoltura di tutte le Regioni e delle Province Autonome, dove si è discusso tra le altre cose, delle proposte parlamentari in discussione alla Commissione trasporti della Camera e collegate alla prevista modifica del Codice della Strada, in merito all’ introduzione del nuovo limite 0.0 come percentuale soglia del tasso alcolemico per chi è alla guida di veicoli (ora è alle 0.5).
Giancarlo Cassini, Assessore regionale all’Agricoltura si è mobilitato, come tutti gli Assessori regionali all’Agricoltura, contro questa proposta assurda. Tanto assurda che tutti gli Assessori Regionali si sono dichiarati contrari alla proposta, e hanno deciso di prendere ulteriore posizione con una lettera congiunta al Governo per chiedere di non approvare questa norma.
<<>>.
L’Assessore ha scritto nella lettera ed esplicitato nel suo intervento alla Commissione a Roma che << è necessario chiedersi se i meccanismi legati all’apertura dei locali di divertimento fino alle prime ore del mattino, che in molti casi favoriscono l’uso di sostanze particolari e di superalcolici per “reggere”, non abbiano una qualche connessione con l’uso e l’abuso di questi e se quindi non sia sensato affrontare il problema alla radice ripensando i tempi del divertimento e della notte >>.
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30/01/2009

28/01/09

"OLIO". MOSTRARE LA PROVENIENZA SULL'ETICHETTA



La determinazione obbligherà le aziende a specificare la provenienza della materia prima, vale a dire il luogo di produzione delle olive. Si annuncia una rivoluzione per tutti i generi alimentari
L’olio prodotto con le olive coltivate nelle fasce dell’entroterra di Imperia sarà presto riconoscibile sugli scaffali senza possibilità di confusione da parte dell’acquirente. La Commissione agricoltura della Camera dei Deputati ha approvato, infatti, nei giorni scorsi, una risoluzione per la tutela dell’olio extravergine italiano, che rilancia l’obbligatorietà di indicare in etichetta l’origine dell’olio.


La determinazione obbligherà, quindi, le aziende a specificare la provenienza della materia prima. Se una ditta, dunque, utilizza olio proveniente, ad esempio, dalla Spagna, dovrà specificarlo a chiare lettere. Ciò consentirà ai consumatori di poter riconoscere immediatamente dall’etichetta se un extravergine è prodotto interamente o meno con olive coltivate in una data zona rispetto al luogo dell’imbottigliamento.

Una vera e propria rivoluzione nel settore che è stata commentata positivamente dal presidente della Coldiretti imperiese Antonio Fasolo: «Si tratta – ha detto Fasolo – di una grande vittoria che premia l’impegno sempre profuso dalla Coldiretti per arrivare a una etichettatura che fornisca notizie precise sulla provenienza di tutti i prodotti del settore agroalimentare, a vantaggio delle nostre aziende».

La risoluzione parlamentare, che è stata votata all’unanimità da tutte le forze politiche, affronta non solo il problema della tutela dell’olio extravergine, ma anche quello del sostegno a tutto il comparto attraverso l’istituzione di una vera e propria task force contro le frodi. Secondo quanto prevede il testo, verranno dunque controllate le raffinerie e sarà vigilato il mercato, con particolare attenzione alle offerte a prezzi troppo bassi che spesso, purtroppo, nascondono mistificazioni se non vere e proprie truffe ai danni del consumatore.

«I prodotti falsi venduti apparentemente sottocosto – recita, infatti, un passo della risoluzione – rappresentano quantomeno una concorrenza sleale che deve essere bloccata al più presto».

Sugli scaffali dei supermercati, dunque, non potrà essere più spacciato come italiano, tantomeno come proveniente da una zona particolarmente vocata, l’olio venduto a prezzi veramente troppo bassi.

Sempre nei giorni scorsi, al Senato, il presidente della Commissione agricoltura, Paolo Scarpa Bonazza, ha presentato un disegno di legge per rendere obbligatoria l’indicazione del luogo di provenienza della materia agricola utilizzata sull’etichetta di tutti i prodotti alimentari immessi sul territorio nazionale. Si va, dunque, verso l’istituzionalizzazione di una etichetta che riporti in modo chiaro e inequivocabile i luoghi di coltivazione e di produzione dell’intera filiera dei cibi destinate alle nostre tavole.
(dal secolo xlx della provincia di Imperia)

26/01/09

I giovani di Dolceacqua ringraziano i loro bar



In controtendenza a quanto si dice generalmente per i bar, i quali sono causa; in parte delle stragi del sabato sera, quì a Dolceacqua invece noi li ringraziamo.
Premetto che quanto sto scrivendo, non deve essere preso come scusa per bere di più, perchè bere è molto dannoso per la salute.
Incominciamo a parlare del meccanismo attuato dal governo, per cercare di limitare almeno in parte, il problema alcool+ guida, che secondo me: seppure sembrerebbe esagerato, solamente in questo modo, la gente capisce che cosa vuol dire bere e mettersi al volante. Ammetto che anche io ogni tanto mi piace bere, anche perchè i prezzi nell'entroterra, per ogni bevuta, costano quasi la metà. Questo è il primo ringraziamento.
Tornando al discorso sul ringraziamento ai bar di Dolceacqua, come ho scritto nel titolo, sono propio i giovani i protagonisti, in quanto dai 18 anni in su, sono quasi tutti possessori di un automobile, ed è per questo che propio loro sono chiamati in causa. Ogni volta che esco alla sera chiedo a loro, che cosa vorrebbero che si facesse a Dolceacqua per accontentare le loro esigenze, e parecchi giovani mi fanno tutti la stessa domanda: ci vorrebbe una discoteca, dove poter ballare e conoscere gente!! Allora ci guardiamo negli occhi e pensiamo...Per nostra fortuna, a differenza di altri paesi della val Nervia, il nostro ha parecchi bar e pub, i quali ci permettono di berci un bicchiere, fare due chiacchere ecc...I singoli gestori di ogni pub o bar, hanno cercato di creare stili diversi, in modo che quando sei stufo da una parte, vai dall'altro, ed è una cosa bellissima, che solo chi la vive la può capire. Alcuni bar chiudono alla mezzanotte, altri hanno orari più tardivi, per via delle licenze di categoria pub, caraoke ecc...Allora cosa succede? Ormai si è bevuto più di un bicchiere..L'auto non la puoi toccare, non come anni fà, che andavi in riviera dopo che ti eri già bevuto un doppio giro di drink. Questa impossibilità per modo di dire, i più giovani la stanno vivendo come un trauma, ed è per questo motivo che l'amministrazione comunale, dovrebbe organizzare un qualcosa in questo senso. Avevamo pensato di attuare il servizio bus notturni, per il fine settimana. Un bus unico che porti ad esempio i ragazzi giù in riviera alle 22.00 e risale verso ora da prestabilire. Questa estate c'era stato qualcosa di simile. Le discoteche sono daccordo con questa iniziativa, collaboreranno anche loro, basta proporla anche per l'inverno. Comunque per il momento: ringraziamo i nostri pub, che si stanno facendo in quattro per accontentarci nel limite del possibile. Un grazie a tutti i gestori di esercizi pubblici di Dolceacqua, che riuscite a far risaltare in modo positivo, il nostro dolce paese, offrendo qualità e continuità alla vostra passione.
Il mio aperitivo preferito è un bel bicchiere di rossese con qualche bel stuzzichino a fianco. Da noi di questo si abbonda. Fidatevi che è molto meglio delle solite schifezze mischiate con il gin.

23/01/09

Urgente!! L' UNHCR cerca ragazzi volenterosi, proponendo un'occupazione ai giovani di Tutta Italia




LAVORA PER I RIFUGIATI

UNHCR, l’Agenzia dell'ONU per i Rifugiati cerca nell'ambito del programma Face to Face per le proprie campagne di raccolta fondi nella citta' di Roma, la figura di dialogatore per ampliare i gruppi gia' operanti sul territorio.
I dialogatori hanno l’incarico di avvicinare le persone per informarle sulle attività dell’UNHCR e invitarle a sostenere con una donazione regolare i programmi in favore dei rifugiati. Lavoreranno in luoghi pubblici, in team coordinati da un Team leader.

Requisiti
- Età compresa fra i 20 ed i 35 anni
- Spiccate doti comunicative e relazionali
- Saper lavorare in Team e per obiettivi
- Interesse per il settore no-profit e preferibilmente per la raccolta fondi
- Preferibile esperienza nella promozione e/o nel dialogo diretto
- Dinamicità, flessibilità e disponibilità a lavorare (anche nei weekend), in location differenti (strade, piazze, centri commerciali, eventi speciali, etc.)
- Preferibile formazione universitaria (Laureati o Studenti)

L’attività prevede un impegno part-time (5 ore al giorno per 5 giorni a settimana, con turni dal lunedì alla domenica) inizialmente di 4 settimane con possibilità di proroga contrattuale e crescita. Il compenso è costituito da una parte fissa e una variabile in base agli obiettivi raggiunti. È prevista un’adeguata formazione (con rimborso spese) sia in aula sia sul campo, per tutti coloro che risulteranno idonei alla fase di selezione iniziale.
Per candidarsi inviare il proprio Curriculum Vitae indicando il riferimento "Face to Face Cliccalavoro ” via e-mail a: jobs.edcontact@elsagdatamat.com oppure via fax allo 06/5015979.






Voli Low Cost

20/01/09

Paese che vai, tradizioni che trovi.



Dolceacqua la festa di San Sebastiano
Si svolgerà domenica 25 gennaio a Dolceacqua alle ore 15 la tradizionale Festa di San Sebastiano, una delle più antiche del Paese.
Si tratta di una arcaica festa pagana, forse di origine protostoriche, collegata al ciclo della morte e della rinascita della vegetazione.
Una apposita confraternita dei “Bastianin” (un tempo incaricata del seppellimento dei defunti) cura la crescita di diversi alberi di alloro in modo che ogni annovero metà gennaio si posa tagliare uno di grandi dimensioni.
Trasportato nell’oratorio di San Sebastiano, nel quartiere “Borgo” dell’antico Paese dei Doria, la sera della vigilia della processione, vengono appese ai rami delle ostie colorate (bianche gialle rosse verdi) per simboleggiare la varietà dell’abbondanza e la varietà dei futuri raccolti agricoli.
Il giorno seguente si svolge la tradizionale processione e l’albero ed il Santo vengo portati a braccio lungo un percorso che attraversa tutto il Paese ed in modo particolare anche l’antico Ponte medioevale ad un solo arco. Alla processione partecipano grandi crocifissi che rendono particolarmente suggestivo l’evento.
Al termine della processione, l’albero viene smembrato e i rami vengono distribuiti ai presenti. La gente del luogo conserva religiosamente per un anno i rami con le ostie colorate, consumate solo in caso di malattia.
Quest’anno saranno presenti anche rappresentanze dei Corpi dei Vigili Urbani dei paesi vicini. fonte: www.riviera24.it  

Tradizioni popolari

Dolceacqua ha conservato anche tradizioni nate nel passato del suo mondo contadino e nelle vicende della sua storia.La prima e forse la piu’ importante manifestazione dell’anno è la processione di San Sebastiano, che si svolge la domenica piu’ vicina alla festa del santo (20 gennaio). Si tratta di un’ arcaica festa pagana, forse di origini protostoriche.Un’ apposita confraternita, detta dei Bastianin cura la crescita di diversi alberi in modo che ogni anno, si possa tagliarne uno di grandi proporzioni.Trasportato nell’ oratorio di San Sebastiano nel quartiere del Borgo, la sera della vigilia della processione ostie colorate vengono appese ai rami dell’ albero per simboleggiare l’ abbondanza e la varietà dei futuri raccolti agricoli. Il giorno seguente si svolge la processione in paese e l’albero apre il lungo corteo, seguito dalla statua del santo.
La gente del posto conserva religiosamente per un anno i rami con le ostie colorate, consumate solo in caso di malattia.Il 16 agosto la festa della michetta rievoca un episodio in cui storia, tradizione popolare e leggenda sono strettamente intrecciati. L’episodio storico è legato ai soprusi del tiranno Imperiale Doria del XIV secolo.E’ diffusa convinzione fra gli studiosi che anche il signore di Dolceacqua praticasse lo jus primae noctis. Ma una giovane coraggiosa, una sposa diciassettenne che qualcuno identifica con Lucrezia e altri con Filomena, si rifiutò e fu gettata in prigione in catene. La Lucrezia della prima leggenda fu salvata dalla sollevazione popolare guidata dallo sposo, un certo Basso, che cacciò il tiranno per qualche tempo; la Filomena della seconda versione invece morì dopo un mese e pare che il suo fantasma vaghi tuttora inquieto fra le rovine del castello.La vittoria del popolo contro l’ odiato tiranno fu festeggiata il 16 agosto. Si narra che per l’ occasione fu preparato un semplice dolce, la michetta, una specie di doppia brioche dal nome allusivo, riferito alla liberazione della donna. Da allora è tradizione che il mattino del 16 agosto un’ allegra brigata di giovani, accompagnati da un’ orchestrina, compia il giro dei due quartieri del paese visitando le cantine e sostando sotto le finestre delle ragazze, alle quali viene chieste a gran voce la “michetta”. Le ragazze rispondono maliziosamente calando dentro un cesto i caratteristici e trasportate da un mulo, saranno poi distribuite in beneficenza.Nella seconda metà di agosto in un settore della piazza della chiesa si svolgono i tornei di pallone elastico. Si affrontano due squadre, formate da squadrette; il pallone è di gomma elastica, ma un tempo era di cuoio e richiedeva una notevole potenza e forza nel polso e nel pugno.Il Natale viene annunciato da grandi di falò che vengono approntati nelle piazze dei due quartieri del paese. U foegu du Bambin richiede enormi cataste di legno, che bruciano ininterrottamente dalla vigilia di Natale ad alcuni giorni dopo.Se queste sono le feste tradizionali di Dolceacqua, bisogna dire che molte occasioni si presentano durante l’anno per festeggiare e mettersi a tavola in allegre compagnie. Vi sono infatti le feste campestri presso le cappelle sparse nelle campagne (San Bernardo, San Cristoforo, San Rocco ecc.) e soprattutto la Madonna Addolorata: il festino inizia con la processione la seconda domenica di settembre e si protrae per diversi giorni, chiudendo l’estate in allegria.Né si possono dimenticare i fuochi d’ artificio di agosto, che illuminano con mille luci lo specchio d’acqua ricavato fra i due ponti e rievocano l’incendio e la distruzione del castello, accompagnati da commento parlato e musicale.Infine si ricorda che le principali feste di Dolceacqua sono allietate dalle note dalla banda musicale locale, il cui ampio repertorio si adatta alle circostanze.II nome di Dolceacqua deriva quasi certamente dalla presenza di un fondo rustico di età romana di certo Dulcius trasformatosi in seguito in Dulciàca, Dusàiga (l’attuale nome dialettale)e Dulcisaqua. Un’altra interpretazione accredita l’origine del paese dovuta ai Celti, che l’avrebbero chiamato Dussaga, modificato poi in Dulsàga e infine in Dolceacqua.Le più remote testimonianze del popolamento della zona sono rappresentate dai castellari dell’età del Ferro, rozze fortificazioni in pietra a secco ad anelli murari concentrici che occupavano le alture di cima d’Aurin, cima Tramontina, del monte Abellio lungo lo spartiacque fra le valli Nervia e Roia e di monte Morgi e della Torre dell’Alpicella sul versante opposto.
Le tracce archeologiche raccolte confermano che questi capisaldi di difesa del territorio furono presidiati dagli Intemeli daI V secolo avanti Cristo al IV secolo dopo Cristo in piena età romana, a protezione di villaggi, pascoli e campi.Il primo documento che cita Dolceacqua risale al 1151; infatti fu proprio nel XII secolo che i conti di Ventimiglia fecero costruire il primo nucleo del castello alla sommità dello sperone roccioso che domina strategicamente la prima strettoia e la biforcazione della valle verso Rocchetta Nervina e la val Roia da un lato e la media e alta val Nervia dall’altro lato, controllandone gli accessi.Nel corso dei secoli seguenti ai piedi del castello, acquistato nel 1270 dal capitano del popolo genovese Oberto Doria, il vincitore dei Pisani alla Meloria, e ampliato dai suoi successori, venne sviluppandosi l’abitato della Terra (Téra nel dialetto locale), seguendo le linee di livello a gironi concentrici attorno alla rocca e collegati fra loro da ripide rampe. L’acqua del Nervia fu portata ad alimentare le fontane e irrigare gli orti.
Per queste e altre informazioni visitate il sito di Dolceacqua 



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