CIRCUITO "MANDINGO DI DOLCEACQUA"© Dolceacqua da vivere: 08.09

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21/08/09

DOLCEACQUA - Una delizia incastonata nel verde che stregò pure Claude Monet


DOLCEACQUA - Una delizia incastonata nel verde che stregò pure Claude Monet, uno che di natura se ne intendeva. Il pittore impressionista rimase incantato dal Ponte Vecchio e lo dipinse, descrivendolo come "un gioiello di leggerezza in un piccolo borgo straordinariamente pittoresco". Una definizione coniata nel 1884, ma tuttora valida per Dolceacqua, romantico paesino medievale nell'entroterra ligure.


A soli otto chilometri da Ventimiglia, nel cuore della riviera di Ponente e in provincia di Imperia, Dolceacqua affascina per la bellezza della natura circostante e soprattutto per la struttura del borgo sovrastato da un castello. Si abbandona l'auto in uno dei parcheggi della zona moderna, sulla riva opposta del torrente Nervia, si attraversa il bellissimo ponte a schiena d'asino e ci si ritrova in un dedalo di stradine, di caruggi, che conducono al castello. Si è nella Terra (così chiamano gli abitanti l'antico paese), pieno di angoli di grande fascino sfruttati per mercatini d'antiquariato e mostre agricole durante l'estate. Sono tante le iniziative che si prestano a questa scenografia naturale, come la Processione di San Sebastiano a gennaio (qui l'inverno è mite), la tradizionale festa della Michetta ad agosto, il grandioso spettacolo di fuochi d'artificio dal castello per fine estate, oltre a vari concerti di musica leggera d'autore e allestimento di opere liriche.



Continuando la salita per il castello (che è stato abitato fino al 1744), si incontrano passaggi coperti, archi, case povere e antiche, qualche palazzotto nobiliare come quello della Caminata, con i portali decorati dallo stemma della famiglia dei Doria, i feudatari, e tante botteghe artigiane. Dolceacqua è anche un centro rinomato per i culturi della gastronomia: qui si possono degustare il Rossese, il vino a denominazione d'origine controllata prodotto in minime quantità, dal color rosso rubino e dal sapore aromatico, e l'olio extravergine di oliva, con un profumo fruttato e il gusto dolce. Si gustano tante altre specialità, dalle olive alle ricette della cucina ligure, nei tanti agriturismo intorno al borgo e nei ristoranti della zona moderna. Da visitare anche la chiesa di San Giorgio, presso il cimitero, che conserva parti delle fasi romanica, gotica e barocca: costudisce il polittico di Santa Devota, capolavoro di Ludovice Brea del 1515 e ha il campanile inserito in una delle torri della cinta muraria. Tutto intorno a Dolceacqua, poi, le terrazze coltivate a uva, olive e fiori, come d'obbligo in questo lato della Riviera ligure.